Giunge un’altra era, prometeo assume sembianze umane.
Colui che attinge dal “fuoco” tutte le scintille possibili perché la luce squarci le ombre e l’iride multiforme incandescente sbaragli l’oscurità. Il furto è dono d’essenza e di scienza per l’essere umano. Ingegno e passione si accendono, l’anima arde, si complica, si eleva!

Prometeo sospinge i suoi passi lenti in una opalescenza cigolante, liberando dietro di sé una scia incandescente di luce. Come ad ogni nuova alba di conoscenza, al passaggio dell’Eroe, nulla è come prima: la polvere del suo fuoco si irradia comunque nell’aria.

La civiltà sembra sgretolarsi, l’umanità si decompone. Solo l’ancestrale e ipnotica attrazione esercitata dal fuoco sui sensi umani sembra serbare il sacrificio di Prometeo: non può dissolversi nel nulla colui che con silenziosa grandezza opera per il bene altrui.

Continua il suo viaggio con l’incedere sicuro di Dionigi. Dalle distese di sabbia, all’infinito del mare, volteggiano in armonia giovani e pure essenze di vita: della loro libertà del loro palpito incontaminato e sincero si nutre lo spirito di prometeo.

Il giorno si spegne, le stelle si accendono … il furto è un ricordo lontano, il dono una certezza. L’Eroe rinnova il suo mito! Celebrando il coraggio di coloro che con lo spirito e la carne attraversano il dolore delle tenebre per regalare ai posteri la libertà.